Foto di Silvia Chiarantini g.c.

I muri

Oltre vent’anni fa un muro lungo centosessanta chilometri divenne in una notte il simbolo della libertà.

Il suo crollo significò per tutti noi e per l’Europa la fine di una contraddizione, la fine di un’utopia che si era trasformata da aspirazione in ostacolo, freno, scoglio, regime sterile e nemico.

Il 1999 era l’anno anche di Piazza Thienanmen. Noi ricordiamo quei giorni, perché nessuna persona può sentirsi sicura in uno Stato o in un Mondo insicuro.

Nessun muro visibile, materiale, invisibile o immateriale può sostituirsi alla serenità e alla convivenza. Non può esserci frontiera , barriera o divisorio che riesca a fermare le idee, le passioni.

La Libertà.

I muri sono stati sconfitti da persone come Ghandi con l’applicazione della non violenza, Martin Luther King con il suo sogno realizzato, Michel Gorbachev e la sua voglia di verità, Bobby Kennedy e la sua sfida interrotta, Giovanni Paolo II contro la Paura, ma anche Yunus con il microcredito, Tutu con la sua opposizione all’apartheid, Madre Teresa, San Suu Kyi e Ingrid Betancourt con la loro dolcezza e la fermezza delle idee.

Ma i muri sono ancora tanti, alcuni tristemente famosi, altri meno conosciuti, lontani dai nostri occhi e dai media, ma è bene ricordare che sono tanti i muri che dividono nel mondo, popoli, villaggi, Stati, territori e vite umane: L’Irlanda del nord, Belfast, il confine tra Cipro e il territorio occupato turco, la corea del nord e del sud, tra l’india e il Pakistan e l’india e il Bangladesh, il muro di Israele che divide – vite e territori, togliendo la dignità e la speranza al popolo palestinese, tra Marocco e la Mauritania e ancora tra l’enclave spagnola di Ceuta, e il muro di 2400 km che isola il popolo saharawi nel deserto algerino, in Iraq, tra il Messico e gli Stati Uniti e ancora tra il Messico e la California.

I muri e la paura, la fobia del diverso, del nuovo, il razzismo, la xenofobia, si combattono con i valori, i principi, il dialogo e la partecipazione. Ce lo hanno insegnato i nostri padri costituenti, ce lo ricordano i giovani israeliani e palestinesi, ce lo ha dimostrato Mandela e il suo sostegno alla riconciliazione nazionale ed internazionale.

Ci sono idee che abbattono i muri…

…possono andare veloci e non conoscono ostacoli sono le lotte civili per i diritti umani. È nostro impegno rispettare e far rispettare, far conoscere.

sottoscritta da 19 Premi Nobel nel 2007 a Roma, Il Loro e il nostro impegno è di diffondere i principi della non violenza, contro le armi nucleari e per il disarmo degli Stati. È quello di diffondere la Carta per un mondo senza Violenza e invitare la comunità internazionale a portare avanti i suoi principi.

Non può esserci futuro nella paura e nella violenza.

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